Il gatto annusa il cibo ma non mangia

Molto spesso si sente dire che i gatti sono animali “strani” o addirittura “pazzi”. Questo è dovuto al fatto che hanno dei comportamenti che non ci sembrano logici o che non riusciamo a capire. Non dovremmo però limitarci a valutare l’atteggiamento di un felino mettendolo a confronto con quello di un cane o, peggio ancora, con quello umano.

I gatti non sono né pazzi né strani, dobbiamo solo fare lo sforzo di capire il modo in cui comunicano con noi, soprattutto per accertarci che non ci sia qualcosa che non va.

Parliamo di un esempio di comportamento “strano” molto comune: il gatto annusa il cibo ma poi non mangia. Perché avviene? Cosa potrebbe indicare?

Scopriamolo insieme.

I motivi principali per cui un gatto non mangia

Molti “giustificano” semplicemente il fatto che un gatto non mangia e non beve dicendo che è un animale viziato o troppo esigente.

Forse abbiamo comprato pure delle crocchette costose e di alta qualità, eppure il micio le snobba. Non necessariamente, però, si tratta di un capriccio. Vediamo insieme per quali motivi un gatto può diventare inappetente e come incoraggiarlo di nuovo a mangiare.

Problemi di salute

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Ci possono essere delle ragioni mediche che inducono l’inappetenza nel gatto.

  1. Problemi ai denti, frattura della mandibola o dolori alla colonna vertebrale. Questi fattori possono rendere doloroso per un gatto mangiare, al punto da spingerlo a evitarlo del tutto.
  2. Problemi di digestione. Questi potrebbero essere causati da infiammazioni, tumori o corpi estranei. In ogni caso, mangiare diventa causa di sofferenza.
  3. Risposta del sistema immunitario. Se il gatto soffre di qualche disturbo, quali infiammazioni o infezioni, la mancanza di appetito potrebbe essere una risposta del sistema immunitario per “ripulire” il fisico. Succede una cosa molto simile anche a noi umani: spesso quando stiamo male non abbiamo nessuna voglia di mangiare.
  4. Altri fattori. Un gatto potrebbe avere perso il senso dell’olfatto e quindi non riconoscere più il cibo. E ci potrebbero essere moltissime altri problemi di salute da diagnosticare, come un’insufficienza renale cronica. Il modo migliore per farlo e osservare se il gatto presenta altri sintomi (vomito, letargia, stordimento…) e valutare quando sono iniziati ad apparire.

Ovviamente, in questi casi è essenziale richiedere la consulenza di un veterinario. Le cose non vanno assolutamente sottovalutate quando si possiedono gatti anziani, che potrebbero più facilmente sviluppare patologie e problemi di salute.

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Nella dieta del gatto è stato introdotto un nuovo tipo di cibo

Molti gatti fanno fatica ad accettare un nuovo tipo di cibo nella loro alimentazione, soprattutto se sono abituati a mangiare lo stesso tipo di alimento fin da cuccioli.

Per esempio, può essere molto difficile per un gatto accettare di mangiare cibo secco se da sempre è abituato a nutrirsi di cibo umido, e viceversa.

Per questo è importante che il cambiamento avvenga in modo graduale. Come fare? Basta mescolare poco cibo nuovo insieme a quello vecchio e man mano che il gatto si abitua al nuovo gusto proseguire alla sostituzione.

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Cambiamenti nella routine o nell’ambiente

Forse il tuo gatto è in perfetta salute e non hai cambiato la sua alimentazione, eppure all’improvviso ha smesso di mangiare.

In questo caso, probabilmente è cambiato qualcosa nella sua routine o nell’ambiente che lo circonda.

Magari hai spostato le sue cose o hai aggiunto dei mobili. Oppure una persona nuova si è trasferita in casa o viene in visita spesso. O magari hai cambiato tu orari, e gli dai il cibo in momenti diversi della giornata rispetto al solito. Sono molti i fattori che potrebbero confondere e rendere un gatto apatico.

Stress

Proprio come noi umani, anche i gatti possono cambiare le loro abitudini alimentari a causa dello stress. Una volta compresa la causa ed eliminata, il tuo micio dovrebbe tornare a divorare i suoi adorati croccantini.


Posizionamento sbagliato della ciotola del cibo

Forse noi non ci facciamo caso, ma molte cose potrebbero fare paura a un gatto o renderlo ansioso.

Se posizioniamo la ciotola del cibo proprio in prossimità a queste cose, potrebbe non riuscire nemmeno ad avvicinarsi.

Un semplice esempio: se il gatto ha paura di un elettrodomestico (la lavatrice o l’aspirapolvere) non mettere la ciotola vicino a questi elettrodomestici.

Se hai altri animali, potrebbero non andare troppo d’accordo e l’ora della pappa può diventare un incubo se tutte le ciotole sono vicine o nella stessa stanza. Anche semplicemente dover attraversare uno spazio che lo spaventa per arrivare alla ciotola potrebbe scoraggiare un micio. Quindi metti le ciotole in un posto tranquillo.

Se hai molti animali, prova a non dare da mangiare a tutti nello stesso momento, e crea spazi pappa diversi.

Il cibo è troppo vicino alla lettiera

Per natura, un gatto non mangerebbe mai vicino a dove ha fatto i suoi bisogni e non berrebbe mai acqua vicino ai resti delle sue prede.

In realtà, è una cosa piuttosto comprensibile anche per noi umani.

Se la ciotola del cibo e la fontanella per l’acqua sono troppo vicini ai suoi escrementi escrementi, il gatto potrebbe sviluppare un’avversione per una o più cose e smettere di bere (rischiando la disidratazione) o di fare i propri bisogni nella lettiera o in altri posti (rischiano l’insufficienza renale).

Oppure potrebbe smettere di mangiare. Risolvere la cosa è semplice: non tenere vicine queste tre cose.

La ciotola del cibo è troppo larga o profonda

I gatti non amano che i loro baffi vengano a contatto con cibo o altro, quindi potrebbero far fatica a mangiare da una ciotola troppo larga o troppo profonda.

Per assicurarti che i loro baffi siano sempre liberi e senza stress, scegli una ciotola della misura adeguata o, meglio ancora, distributore automatico di cibo per gatti che erogherà le crocchette solo a orari prestabiliti e nella giusta dose.

Ottima idea per i gatti che sono apatici per assenza di stimoli o che al contrario sono obesi perché l’unico stimolo che avevano era mangiare.

Inserimento di medicinali nel cibo

Non c’è nessun problema se di tanto in tanto inserisci qualche medicinale (come sverminanti, antiparassitari o un gastroprotettore) nel cibo del tuo gatto, ma non dovrebbe essere una cosa regolare.

I felini hanno un olfatto molto sviluppato e per istinto di sopravvivenza controllano sempre il cibo prima di mangiarlo.

Se devi dare al tuo gatto dei medicinali in modo regolare, nascondigli piuttosto in qualche snack o ricompensa appetitosa (magari carne cruda, specialmente le interiora), o nella pasta al malto, ma non nella ciotola del cibo “principale”.

Oltretutto è sconsigliabile unire medicine al cibo perché il gatto potrebbe lasciare degli avanzi, anche molto piccoli, e di conseguenza non assumere per intero la dose medicinale.

Altri suggerimenti

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Non far morire di fame il tuo gatto!

Se il gatto non mangia niente per due giorni di fila, i suoi organi interni potrebbero già iniziare a deteriorarsi, anche in modo permanente.

Non appena noti che il tuo gatto smette di mangiare, portalo dal veterinario! Come detto prima, se vuoi cambiare la sua alimentazione fallo gradualmente, non tutto in una volta.

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Cospargi il cibo del gatto con qualcosa di delizioso

Puoi provare ad aggiungere qualcosa al cibo del tuo gatto per renderlo davvero irresistibile.

Prova a cospargerlo di formaggio grattugiato, ad aggiungere pezzi di carne cruda o a usare degli additivi alimentari speciali, ad esempio dell’olio di salmone.

Questo suggerimento, comunque, non è una soluzione finale: è sempre fondamentale capire qual è il motivo per cui un gatto ha smesso di mangiare.

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Scalda il cibo

Più le temperature sono alte, più le particelle si muovono velocemente. Questo vale anche per gli odori.

Scaldare un cibo lo renderà più “profumato” e più facile da individuare.

Dato che i gatti fanno molto affidamento sul loro spiccato senso dell’olfatto, si può fare un tentativo.

Prova a mettere un po’ di acqua bollente (pochissima, non si deve formare una zuppa) nella ciotola del micio e mescolala al suo cibo.

Se conservi il cibo umido in frigorifero, tiralo fuori con largo anticipo prima di servirlo così che non si troppo freddo.

Passa al cibo umido

Molti gatti trovano molto più appetitoso il cibo umido al cibo secco, pertanto potrebbe essere utile tentare di introdurre la variante umida.

Se vedi che lo preferisce, prova a lasciare sia secco che umido, in modo che abbia sia qualcosa di morbido che di croccante durante la giornata. Se invece noti che le crocchette proprio non le gradisce più, puoi lasciargli solo l’umido.

In questo caso però ti consigliamo di fargli fare una visita dal veterinario per controllare che non abbia un problema a denti o gengive.

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Perché il mio gatto non mangia più il cibo secco?

Se il tuo gatto non mangia croccantini che di solito invece amava, ci possono essere diverse motivazioni:

  1. L’alimento forse è andato a male cambiando sapore. I cibi secchi assorbono molta umidità dall’esterno e potrebbero con tempo diventare raffermi e stantii.
  2. Potrebbe avere problemi dentali. Se un dente o una gengiva è dolente, il gatto potrebbe non riuscire più a masticare le crocchette.
  3. Potrebbe anche aver cambiato gusti. I gatti possono annoiarsi a mangiare sempre lo stesso sapore. Prova con una marca diversa (ma prima fagli controllare i denti dal veterinario.



Domande frequenti

1. Perché il mio gattino non mangia?

I cuccioli spesso rifiutano il cibo quando non stanno bene fisicamente. Questi e altri fattori possono indurre un gattino a smettere di mangiare. Dato che i possibili problemi di salute sono molti (naso chiuso, parassiti intestinali, costipazione, stomaco scombussolato) è essenziale rivolgersi a un veterinario.

2. Quanto può sopravvivere un gatto senza mangiare?

Se il tuo gatto smette di mangiare all’improvviso, senza una ragione apparente, e la cosa non si risolve nel giro di 24 – 36 ore, è indispensabile portarlo dal veterinario. Questo vale anche se il gatto continua comunque a bere. Non mangiare per alcuni giorni può causare molti problemi di salute, alcuni anche piuttosto gravi, perciò è essenziale non trascurare la cosa e agire subito.


Fonti:

Il gatto anoressico (Vetjournal): https://www.vetjournal.it/images/archive/pdf_riviste/2691.pdf

Cura dentale professionale e home dental care del cane e del gatto (AIVPA): https://www.siav-itvas.org/wp/wp-content/uploads/2019/02/GENGIVO-STOMATITE-FELINA-Tomas-Anna.pdf

La dieta nel management delle malattie gastrointestinali (AIVPA): https://www.aivpa.it/files/upload/rivista_articolo/00053_la-dieta-nel-management-delle-malattie-gastrointestinali.pdf

Gli alimenti funzionali nell’alimentazione del cane e del gatto (Dott.ssa Monica Cutrignelli): http://www.farminachannel.com/d_viewarticolo.php?articolo=455

Alimentazione ed odontopatie nel gatto domestico (Dott.ssa Sabrina Dominio): https://www.tesionline.it/tesi/medicina-veterinaria/alimentazione-ed-odontopatie-nel-gatto-domestico-risultati-di-un-indagine-epidemiologica/14663

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Inoltre alcune razze hanno più bisogno di un supporto galleggiante proprio a causa delle loro particolari caratteristiche fisiche (in primis i cani brachicefali, vale a dire col muso schiacciato).

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Molti potrebbero obiettare che un pezzo di cartone ondulato è più che sufficiente, e che alcuni modelli, come i tiragraffi a colonna, sono troppo costosi. Ma per il bene e la felicità del nostro micio vale la pena fare un piccolo sacrificio. Non solo sarà esteticamente molto gradevole (e in coordinato con l’arredo di casa) ma anche il punto preferito dove farsi le unghie.

Vediamo quindi come scegliere il miglior tiragraffi per gatti.

I migliori cappotti per cani

Lo tiene al calduccio nel caso in cui non abbia un manto sufficientemente folto, oppure se ha qualche problema di salute.

Sul mercato puoi trovare non solo il classico “cappotto”, ma anche impermeabili, maglioni e felpe con un design di tendenza, che una volta indossati gli faranno fare un figurone!