Razze di gatti anallergici: quali sono?

Anche tu, come ogni gattofilo che si rispetti, vorresti fiondarti su ogni gatto che sonnecchia al sole per affondare le mani in quel morbido pelo?

Se la maggior parte delle persone può farlo senza problemi, per chi soffre di allergia si tratta di una questione seria e delicata.

L’allergia al pelo del gatto si manifesta infatti in diverse forme: dal semplice prurito con starnuti e alle problematiche respiratorie come l’asma, scatenando, nei casi più gravi, uno shock anafilattico.  

Quindi la soluzione è rinunciare per sempre agli amati felini? Non sempre, non è detto: soprattutto per le allergie meno gravi si possono tentare diverse soluzioni.

Qual è la causa dell’allergia ai gatti?

@IgorVetushko
foto: @IgorVetushko

La chiamiamo impropriamente allergia ai gatti, ma in realtà l’elemento scatenante è una proteina, la Fel D1, contenuta nella saliva dei nostri amici felini.

Quando si lavano, i gatti depositano questa proteina sul loro pelo. Una volta asciugata, si trasforma in particelle che restano sospese nell’aria, potenzialmente pericolose per i soggetti allergici.

Per questo motivo le persone fortemente allergiche sviluppano sintomi anche in assenza del gatto: il sistema immunitario rileva comunque le particelle dell’allergene depositate nell’ambiente al passaggio del felino.

Pensi che non potrai mai prendere un gatto? Non è proprio così. Alcune razze producono meno Fel d1, quindi sono ipoallergenici e sono compatibili in caso di lievi allergie.

Fattori che influenzano la produzione di allergeni nei gatti

La produzione degli allergeni varia quindi da una razza all’altra, ma la loro presenza può dipendere da altri fattori, come sesso, età e il colore del gatto:

  • i gatti  maschi producono più Fel d1 delle femmine
  • nei gatti maschi interi la produzione è minore rispetto ai gatti sterilizzati
  • i gatti scuri ne producono più dei gatti più chiari
  • i cuccioli producono meno Fel d1 rispetto ai gatti adulti

Anallergico o ipoallergenico?

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Photo credits: Merlijn Hoek

Ricapitolando: si parla di allergia al pelo del gatto ma, di fatto, non si è allergici al pelo ma a un allergene contenuto nella saliva.

A questo punto va da sé che non esistano gatti totalmente anallergici, ma soltanto ipoallergenici, cioè in grado di stimolare una risposta immunitaria in soggetti allergici.

Come si risolve questo conflitto tra allergene e sistema immunitario, affinché gatto e proprietario possano vivere insieme, serenamente e senza complicazioni?

In caso di allergia lieve, potrebbero bastare antistaminici o cortisonici, in aggiunta alla cura e a un’igiene meticolosa della casa usando prodotti disinfettanti.

E se l’allergia dovesse compromettere seriamente la salute provocando asma o addirittura uno shock anafilattico?

L’unica soluzione possibile è la più drastica di tutte: la convivenza non è praticamente possibile. L’allergene può diffondersi ovunque e un soggetto allergico sarà sempre esposto.

La ricerca scientifica consente però un pizzico di ottimismo: è ancora in fase di sperimentazione un’immunoterapia che potrebbe fornire maggiore protezione rispetto alla terapia farmacologica.

Uno studio dell’Istituto di Sanità del Lussemburgo del 2020 evidenzia la possibilità di aumentare notevolmente la tolleranza all’allergene Fel D1, riducendone l’impatto sul sistema immunitario.

Scenari ancora più avveniristici invece vengono aperti dai ricercatori della InBio, una società con sede in Virginia che si occupa di biotecnologie.

In uno studio pubblicato sulla rivista The CRISPR Journal descrivono la possibilità di eliminare, grazie all’editing genetico, la proteina responsabile dell’allergia, che non sarebbe essenziale per i gatti.

15 razze di gatti ipoallergenici

Dai gatti comuni a quelli di razza, molti di loro producono bassi livelli di Fel D1 e ciò, con le dovute precauzioni, dovrebbe non complicare troppo la vita di chi soffre di questo tipo di allergia.

Prima di scegliere e portare a casa un gatto, è buona cosa trascorrere qualche minuto insieme, sperando che la reazione allergica non si manifesti.

Ecco le 15 razze di gatti considerate a basso rischio per i soggetti allergici:

1. Balinese

balinese

Snello ed elegante, con il manto bianco a pelo lungo e striature nere su coda, muso e piedi: ecco il gatto Balinese, un giocherellone sempre attivo, vivace e intelligente. 

È un gatto pieno di energia che ha bisogno di giocare molto per sfogarla, magari coinvolgendo il suo proprietario, al quale si lega profondamente.

Nonostante abbia un pelo semilungo, è considerato un gatto ipoallergenico sia per la scarsa produzione della proteina Fel D1, che per la quasi totale assenza di sottopelo.

2. Oriental Shorthair

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foto: @svbalan

Lungo, sinuoso, con una testa triangolare sulla quale spiccano due  orecchie decisamente importanti: è l’Orientale a pelo corto, un gatto che si può trovare in ogni varietà di colori e disegni.

Attivo e curioso, stabilisce un rapporto profondo con la sua famiglia, al punto da diventare praticamente dipendente dal contatto con l’essere umano.

Quella dell’Oriental Shorthair, grazie al pelo corto e sottile, risulta essere una razza tra le più ipoallergeniche. Spazzolare regolarmente il pelo limita ulteriormente la diffusione degli allergeni. 

3. Giavanese

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Tra tutti i gatti ipoallergenici, il Giavanese è tra quelli che diffondono meno allergeni in giro per l’ambiente. Questo perché hanno un solo strato di pelo e non tre, come la maggior parte dei gatti.

Inoltre produce una bassa quantità di allergeni e ciò lo rende particolarmente adatto ai soggetti allergici. Nonostante il manto corto, è bene spazzolarlo regolarmente per eliminare il pelo morto.

Il Giavanese ha un aspetto elegante e delicato grazie al fisico slanciato, ma in realtà è un gatto robusto e forte. È un gran chiacchierone che ama giocare e coinvolgere il proprio umano.

4. Devon Rex

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Il Devon Rex si riconosce immediatamente grazie ai suoi principali tratti distintivi per i quali è definito “gatto elfo”: grandi orecchie e occhi e pelo corto, sottile e arricciato tipo piumino.

È grazie al suo manto così particolare, che quella del Devon Rex può essere inclusa tra le razze di gatti ipoallergenici: la perdita di pelo è minima e, di conseguenza, anche la diffusione di allergeni,

È un gatto vivace, estroverso, con un grande bisogno di essere coccolato e di ricevere attenzioni. Si lega profondamente al suo proprietario tanto da diventarne l’ombra.

5. Cornish Rex

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Anche il Cornish Rex è un gatto con un solo strato di pelo corto e riccio, l’ideale per chi soffre di allergie perché la dispersione del manto in casa è ridotta al minimo.

È un gatto dal corpo lungo e sottile, con una testa allungata e grandi orecchie. È profondamente affettuoso, non solo con le persone della sua cerchia familiare.

Il Cornish Rex è tranquillo ed equilibrato, dà tanto affetto ma ha bisogno di riceverlo: ama il contatto fisico con il proprietario e detesta essere lasciato da solo.

6. Sphynx

sphynx

Molti pensano, sbagliando, che lo Sphynx sia un gatto anallergico. La proteina allergizzante incriminata è contenuta nella saliva ma, non avendo pelo, la diffusione dell’allergene è minima.

Muscoloso e robusto, nonostante l’apparente fragilità, lo Sphynx sfoggia un paio di orecchie piuttosto importanti e occhi grandi dallo sguardo enigmatico.

È un gatto estroverso e molto affettuoso, tanto da meritarsi il nomignolo di “gatto cozza”, proprio per l’attaccamento per il proprietario. Soffre il freddo, quindi via libera a maglioncini e simili.

7. Siberiano

siberiano

Il gatto Siberiano, viste le origini, vanta una vera e propria pelliccia medio-lunga, ma è forse il gatto più adatto a chi soffre di allergie poiché produce un basso livello di Fel D1 e perde poco pelo.

È un gatto dal fisico imponente e ben proporzionato, può arrivare anche a 10 kg di peso. Robusto e atletico, ha un carattere dolce e coccolone, soprattutto con il suo proprietario al quale si lega molto.

Sensibile e gentile, non ama troppo il contatto fisico: ai sonnellini acciambellato sulle gambe del proprietario, preferisce stargli vicino occupando un posticino accanto sul divano.

8. Burmese

burmese

È tra le razze più antiche, secondo alcuni documenti precedenti il XVIII secolo, il Burmese era già presente. Oggi esistono tre varianti, americana, inglese ed europea, con caratteristiche diverse.

È un gatto di taglia media elegante e muscolosa, intelligente e giocherellone, che ama farsi coccolare. Il suo buon carattere lo fa andare d’accordo sia con le persone che con gli altri animali.

Viene considerato ipoallergenico perché perde pochissimo pelo dal suo manto corto e setoso. Inoltre  la produzione della proteina che causa l’allergia, la Fel D1, è molto bassa.

9. Ocicat

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foto: @NynkevanHolten

Il pelo corto e liscio, una bassissima produzione di allergene Fel D1 e la scarsa perdita di pelo, rendono l’Ocicat un gatto particolarmente ipoallergenico.

Del suo parente selvatico, l’Ocelot, mantiene molto dell’aspetto e del carattere: indipendente, sospettoso con gli estranei, con tanta voglia di correre e saltare. 

È anche un gatto affettuoso che ama la compagnia di umani e di altri animali. Essendo molto energico, ha bisogno di impegnarsi nella sua attività fisica preferita:il gioco.

10. Russian Blue

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Non passa inosservato grazie al suo colore, il Russian Blue, questo gatto gentile, affettuoso, e profondamente legato alla propria famiglia. Raramente miagola, è la discrezione fatta gatto.

 Il Blu di Russia è un gatto di taglia media, il cui  pelo grigio blu con punte argentate gli conferisce una notevole eleganza. 

Nonostante abbia un pelo corto ma decisamente fitto e soggetto a cadere in misura maggiore rispetto ad altre razze, il Blu di Russia si può definire ipoallergenico.

Ciò grazie alla minor produzione dell’allergene Fel D1, responsabile purtroppo di risposte anche piuttosto gravi del sistema immunitario.

11. Siamese

siamese

Manto chiaro con estremità scure e due occhi blu che spiccano sul musetto: il Siamese è un gatto veramente inconfondibile. Ma con quel pelo riccio e setoso, può considerarsi ipoallergenico?

La produzione dell’allergene incriminato non è minore rispetto alla media, ma il Siamese può ritenersi ipoallergenico grazie al suo pelo. È lungo e sottile, ma questi gatti non ne perdono molto.

I gatti Siamesi sono socievoli e si legano molto alla famiglia che li ospita. Inoltre sono molto attivi, hanno bisogno di giocare e saltare e lo fanno finché non scaricano l’energia accumulata.

12. LaPerm

laperm

LaPerm è il nome di una razza americana di gatti dal pelo riccio che ricorda quello dei Rex. Proprio questo mantello così particolare limita la dispersione degli allergeni causa anche di severe reazioni.

È un gatto curioso che ama giocare, agile e intraprendente ma estremamente affettuoso e socievole con i componenti della sua famiglia.

Essendo una razza molto recente, la selezione è ancora all’inizio. Sono presenti ancora molte differenze a livello di carattere e personalità.

13. Colourpoint Shorthair

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Un siamese con un tocco di rosso: così nacque il gatto Colorpoint Shorthair, un gatto intelligente, giocoso, affettuoso che ama stare in mezzo alle persone. 

Ottima compagnia per i bambini, va d’accordo anche con gli altri animali. Un gatto con tutti questi pregi può anche essere bello? Certo che sì, bastano già i suoi occhi di un blu vividissimo.

È considerato ipoallergenico perché produce una scarsa quantità di Fel D1, quindi potrebbe addirittura non provocare fastidi a chi è leggermente allergico.

14. Bengal

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Intelligente, chiacchierone, affettuoso, il Bengal ricorda nel manto il suo antenato, il Gatto Leopardo. È un gatto pieno di energia e ama giocare fino allo sfinimento per il suo istinto naturale per la caccia.

Ama la compagnia della sua famiglia ed è un ottimo compagno di giochi per i bambini, con i quali può sfogare la sua inesauribile energia.

È considerato ipoallergenico per la scarsa perdita di pelo, contenuta anche durante il periodo della muta. Minor dispersione di pelo equivale a minore presenza di allergeni sparsi nell’ambiente.

15. Norvegese delle foreste

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Il gatto Norvegese delle foreste è semplicemente un gatto maestoso. Lo sguardo fiero, da vero felino, può dare l’impressione che si tratti di un gatto dal temperamento freddo e distaccato.

In realtà è molto affettuoso, un gigante dolcissimo che richiede attenzioni o coccole con le classiche testatine o allungando le zampotte per una carezza.

Il pelo lungo e folto è molto resistente, è soggetto a perdita abbondante soltanto nel periodo della muta. Di contro, è un gatto che produce una scarsa quantità di Fel D1, il che lo rende ipoallergenico.


Domande frequenti

Quanto costa un gatto ipoallergenico?

Il costo di un gatto ipoallergenico dipende ovviamente dalla razza del gatto: può oscillare dai 700 euro di un Norvegese delle Foreste fino ai 2.500 di uno Sphynx da esposizione.

Qual è la differenza fra gatto anallergico e ipoallergenico?

La proteina allergizzante è contenuta nella saliva, quindi parlare di gatto anallergico è un’inesattezza. Il gatto è detto ipoallergenico se produce scarsa quantità di questo allergene o se perde poco pelo.                                                                                                                        


Fonti:

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